Il Progetto T.W.S.

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Il progetto TAIL WATER SIEVE nasce dalla volontà di valorizzare le risorse del territorio dal punto di vista ambientale operando ad una riqualificazione di quelle aree in particolare fluviali, che l’opera dell’uomo ha danneggiato e/o modificato più o meno radicalmente, nonché di concretizzare le aspettative di un numero sempre più crescente di pescatori che associano alla pratica di sistemi di pesca eco-sostenibili interessi diffusi e multiformi di fruizione globale della risorsa ambiente.

Tale orientamento, emerso a seguito di confronti avviati sul territorio con varie associazioni di pescatori ed ambientaliste, riconduce a modelli di gestione di tratti di fiumi e torrenti che, riqualificando e valorizzandone il contesto morfologico ed ecosistemico, siano in grado di minimizzare la pressione sull’ittiofauna attraverso il controllo ed il bilanciamento del prelievo.

L’idea di gestire tratti delle acque del fiume Sieve a fini pescasportivi nasce innanzitutto dalla convinzione che l’esercizio di attività compatibili con il regime idrico del fiume e con il suo ecosistema può costituire incentivo alla formazione di un processo culturale che, associando al fiume anche funzioni ludiche, riconduca al rispetto ed alla salvaguardia del suo intero ecosistema.

In particolare è stata individuata la pesca con la mosca artificiale, tra i sistemi a più alta sostenibilità per la fauna ittica di un corso d’acqua, quale la Sieve nel tratto considerato, caratterizzato da modifiche sostanziali del regime idrico e degli ecosistemi ad esso correlati.

E’ indubbio infatti come nel fiume Sieve a valle dell’invaso di Bilancino siano in corso profonde trasformazioni degli ecosistemi acquatici e ripariali, con conseguente impatto sulla fauna ittica.

In un tale contesto è stato ritenuto opportuno una riqualificazione del tratto di fiume Sieve in questione, anche attraverso l’introduzione sperimentale di specie ittiche tali da ambientarsi al nuovo habitat, così da determinare in futuro una comunità in grado di autosotenersi, nonché l’applicazione di un modello di gestione della pesca che, ispirandosi ai modelli di equilibrio pressioni/ambiente in atto ed in uso in alcune regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Trentino alto Adige, Valle d’Aosta) o sul territorio pedemontano di alcuni paesi europei (Austria, Francia, Slovenia, ecc.), consentano, oltre ad una corretta e salutare fruizione del fiume, anche, e non secondario, l’esercizio di un controllo diretto (tramite il monitoraggio) ed indiretto (tramite la frequentazione) delle pratiche antropiche e degli impatti (gestione dell’invaso di Bilancino, scarichi abusivi, emissioni inquinanti,…) sul suo intero ecosistema.

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